LA SOGLIA
PARCO DELLA MONTAGNA BIAGIO FERRARI
In località Bratto, si colloca il nuovo Parco della Montagna che la comunità di Castione della Presolana ha deciso di dedicare alla memoria dell’alpinista Biagio Ferrari, un giovane scomparso prematuramente. L’installazione LA SOGLIA nasce dalla volontà di realizzare un’opera in grado di rappresentare contemporaneamente un insegna del parco, una targa commemorativa ed un elemento evocativo che ricordi la montagna e l’alpinismo.
Biagio Ferrari era noto anche per aver scritto diverse poesie, dalle quali traspare evidente il suo slancio verso la montagna, la continua ricerca e il perpetuo desiderio di provare sensazioni che solo l’ambiente alpino, con il suo essere mutevole, può offrire. Le intense emozioni. provate nella solitudine di un percorso in alta quota, per il giovane alpinista costituivano spesso occasione e strumento per guardarsi dentro e per scoprire, di volta in volta, qualcosa di nuovo.
Dopo aver scelto la migliore collocazione per l’opera, che fosse funzionale alla visibilità e corretta rispetto alla composizione generale del parco e alla nuova palestra d’arrampicata sportiva, si è deciso che l’installazione avrebbe preso spunto dall’insegnamento di Biagio Ferrari, rappresentando l’essenza dell’alpinismo, ossia il suo essere soglia tra cielo e terra, spazio di confine tra realtà e sogno.
Nel rispetto di questa logica, il progetto ha identificato due diversi elementi simbolici, con l’obiettivo di farli confluire in un’unica installazione che esprima il significato stesso dell’opera. Il primo di questi elementi, nonché struttura portante, è costituito da una scala messa in movimento a rappresentare il processo dell’ascesa, spesso non lineare e disseminata di ostacoli. Il secondo elemento, che si integra al primo, è una superficie specchiante, vista come “strumento magico” in grado di far cadere le nostre maschere e capace di farci vedere il nostro io, attraverso il quale anche il mondo si può percepire da punti di vista diversi: il materiale in cui è realizzato e l’inclinazione stessa dello specchio permettono a chi vi si riflette di vedersi proiettato nel cielo e nella luce del giorno, attraverso gli alberi e le nuvole. Proprio come la montagna, lo specchio, con i suoi continui e mutevoli riflessi, modifica aspetto all’installazione durante il giorno e le stagioni, è elemento visibile di giorno e percepibile di notte, grazie a corpi illuminanti che ne segnano il percorso e una fioca luce radente che ne fa percepire il movimento.
Gli elementi naturali come la vegetazione, la neve, le nuvole e il sole costituiscono il terzo effimero elemento simbolico della composizione, che insieme all’osservatore attraversano lo specchio, mentre il vento sibila e risuona con la struttura in ferro, accompagnandoci oltre il confine tra realtà e sogno.
Castione della Presolana – 2003
ph © Giuseppe Bellinelli